RECALL…
A CHI SONO MAI PIACIUTI I RICHIAMI?!
Sistema Rapex:
l’informazioni a tutela di tutti
Il Rapex è un sistema comunitario di informazione rapida per i prodotti non conformi, grazie al quale le Autorità nazionali degli Stati membri notificano alla Commissione europea i prodotti (ad eccezione degli alimenti, farmaci e presidi medici) che rappresentano un rischio grave per la salute e la sicurezza dei consumatori.
Come funziona il Rapex
Sulla base di segnalazioni, che possono anche essere fatte volontariamente da fabbricanti e distributori, se si accerta la pericolosità di un prodotto di consumo (ad esempio un giocattolo, un articolo di puericoltura o un prodotto elettrico), l’Autorità nazionale competente adotta gli opportuni provvedimenti per eliminare il pericolo.
A titolo esemplificativo può:
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ritirare il prodotto dal mercato
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richiamarlo se è già arrivato ai consumatori
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vietarne la commercializzazione sul mercato nazionale.
Il Punto di Contatto Nazionale coordina il funzionamento del sistema a livello di singolo Paese e segnala, attraverso la piattaforma on line Rapex, il prodotto alla Commissione europea, informandola dei rischi che presenta e dei provvedimenti adottati dall’Autorità dello Stato membro in cui si è verificato l’evento, per prevenire possibili rischi e incidenti.
La finalità del sistema è di migliorare la vigilanza sul mercato e gestire tempestivamente i rischi.
Rischi a livello globale
(1) Fonte: Allianz Risk Barometer 2022
Anche per l’anno 2022 il Rischio Cambiamenti legislativi e regolamentari si è attestato al 5° posto nella classifica dei rischi aziendali più importanti a livello globale (1).
Più precisamente, in Italia tale rischio è al 4° posto, in salita rispetto al 2021, mentre il Rischio Recall Prodotto ha fatto la sua entrata nella Top 10 (1).
Difettosità
e Recall prodotto
Nella produzione industriale di particolari tecnici il peggior nemico, perennemente in agguato, ha un nome: difettosità.
I settori più a rischio sono quelli dei Prodotti di largo consumo, il Farmaceutico, l’Alimentare, il Medicale, l’Automotive: nel 2017 la percentuale di ritiro dal mercato per difettosità è oscillata dal 5% (articoli per l’infanzia) al 29% (giocattoli) e negli ultimi anni questo trend è in aumento.
E come potrebbe essere diversamente in una Comunità Europea che, a tutela dei sui cittadini, richiede standard qualitativi minimi sempre più alti?
Ma le Aziende non sempre sono adeguatamente preparate nella corretta gestione dei rischi e possono incorrere in gravi perdite di bilancio, oltre che in severe sanzioni.
La difettosità influisce
sui costi aziendali a vari livelli
La mancata consegna al cliente, o peggio, il ritiro di un prodotto dal mercato per difettosità, possono avere pesanti ripercussioni sui costi aziendali.
E in un mondo globalizzato come quello attuale, in cui le notizie volano da un continente all’altro in meno di un secondo, il danno reputazionale è forse quello più difficile da recuperare: la fiducia dei clienti e dei mercati è un bene prezioso, ma molto volatile.
Tra i costi correlati della difettosità si possono comprendere:
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Rallentamento della produzione
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Logistici dei resi
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Lavorazioni non pagate
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Eventuali danni o mancato rispetto di ppm e standard di qualità
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Costi indiretti (ad esempio: fermo produttivo del cliente)
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Danno reputazionale con possibile perdita di clienti e quote di mercato
I 6 fattori che incidono maggiormente in un caso di Recall Prodotto
1.
Bassa attenzione al riesame del contratto
2.
Contrattualistica non efficace
3.
Regolamentazione non gestita correttamente
4.
Mancato aggiornamento sulla regolamentazione applicabile (5° rischio nella Top 10 a livello globale)
5.
Processi interni non presidiati correttamente
6.
Penali per ritardata consegna
Come proteggersi dal rischio Recall Prodotto
Il ricorso ad una adeguata copertura assicurativa è una delle azioni che possono concorrere, in modo pratico ed efficace, alla riduzione delle spese che possono derivare da un Recall.
La contestuale stipula di una Assicurazione per la Responsabilità Civile del Produttore (cd RCP) e di una Assicurazione per le spese necessarie a ritirare dal mercato prodotti “pericolosi” (cd RECALL), seppur non obbligatoria, è uno strumento oggi sempre più diffuso.
L’Assicurazione Recall non è lo strumento risolutivo per tutte le conseguenze economiche, patrimoniali, reputazionali e di perdita di mercato derivanti da un ritiro, ma corre in soccorso dell’Azienda per alcune spese, immediate e necessarie, quali ad esempio:
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annunci e comunicazioni ai consumatori
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cernita e accertamento difettosità
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manodopera specializzata
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trasporti per il ritiro dei prodotti
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costi logistici o di smaltimento dei prodotti difettosi
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rimpiazzo dei prodotti difettosi con prodotti esenti difetto
Il mercato assicurativo tradizionale, però, non è complessivamente allineato circa alcuni aspetti che possono incidere significativamente sull’ampiezza della copertura che l’Azienda deve scegliere a propria massima tutela; pertanto la scelta non risulta semplice e le differenze tra le varie coperture potrebbero incidere in misura rilevante.
Dunque gli elementi da considerare sono molteplici e diversificati, di seguito ne riportiamo alcuni a titolo esemplificativo.
I Trigger
Le fattispecie di casi che fanno scattare l’operatività dell’Assicurazione “Recall” (trigger) sono molte e potrebbero variare a seconda della disponibilità della Compagnia di Assicurazioni; un atto disposto da un Autorità locale è uno dei casi quasi sempre previsti, così come il ritiro a seguito di accertati danni a persone o cose.
Peraltro, devono essere previsti anche i casi di ritiro necessari per accertata pericolosità per la salute umana o per danni a cose di terzi, senza che la conseguenza dannosa si sia già verificata, fattispecie questa sicuramente prevalente.
Quest’ultima circostanza non riguarda la mancata corrispondenza di un prodotto all’attesa dell’acquirente, ma la possibilità di pericolo per chi utilizza o utilizza il prodotto.
Il Massimale
Molte compagnie offrono massimali contenuti rispetto alle necessità reali dell’Azienda; quindi può capitare che quanto offerto non sia rispondente al massimo rischio potenziale stimato.
Tale rischio dovrebbe essere valutato da una precisa analisi che l’Azienda può fare anche internamente o avvalendosi di professionisti esterni.
La quantificazione dei costi di ritiro, in vari scenari ipotizzabili, dovrebbe essere stimata nella costruzione di un Piano di Ritiro che per l’Azienda è importante redigere preventivamente.
Gli obblighi
In alcuni settori è prassi consolidata (standard minimo di qualità) che colui che realizza prodotti complessi richieda e imponga specifiche coperture assicurative Recall ai propri fornitori di componenti o fornitori di materie prime.
Un esempio per tutti è il settore Automotive nel quale sono previsti nei contratti di fornitura una serie di obbligazioni assicurative in materia di Responsabilità (Products & Recall) per massimali che possono arrivare anche ad alcuni milioni di Euro.
La territorialità
Solo un ristretto numero di Compagnie di Assicurazione è in grado di dare l’assicurazione “Recall” per prodotti venduti in USA, Canada e Messico; ne consegue che l’affidabilità, la struttura locale e l’organizzazione della Compagnia nella gestione di un sinistro, in alcuni continenti, diventa un elemento fondamentale da valutare attentamente.
La gestione del “Recall”
La gestione dell’incidente e l’assunzione di tutte le iniziative conseguenti la necessità o l’obbligo di ritirare un prodotto dal mercato devono avvenire, per clausola specifica contrattuale, di concerto e dopo l’approvazione della Compagnia di Assicurazione.
Questo aspetto riveste particolare rilevanza in quanto l’Assicurazione “Recall” può prevedere l’attivazione anche in caso di accertata pericolosità, senza un danno a terzi manifesto e su semplice segnalazione o “allarme” dell’Azienda produttrice, ma le azioni e le conseguenti spese per il ritiro del prodotto dal mercato possono iniziare solo se la Compagnia di Assicurazione concorda sull’utilità ed il vantaggio per il proprio interesse, essendo Lei il soggetto deputato a pagare l’eventuale danno a terzi per difetto del prodotto.
Quindi le Parti potrebbero divergere non solo sull’entità delle spese o le modalità di ritiro, ma anche sull’opportunità di far scattare il Piano di Recall.
Tale circostanza non costituisce limite all’autonoma e unilaterale iniziativa di ritiro da parte dell’Azienda che, per evitare danni di immagine o di tutela commerciale-reputazionale, potrebbe decidere di ritirare il prodotto anche nel caso la Compagnia di Assicurazione non lo ritenesse opportuno.
Viceversa, il disaccordo potrebbe riguardare il caso in cui la Compagnia di Assicurazione reputasse più opportuno o conveniente che l’Azienda procedesse con le operazioni di ritiro prima che si verifichi un danno a terzi, ma che l’Azienda, effettuate le proprie valutazioni, vorrebbe evitare: in questo caso è molto probabile che la Compagnia di Assicurazione si riterrebbe autorizzata a non farsi più carico di future conseguenze dannose che detto prodotto - o lotto difettoso – arrecasse in futuro a terzi utilizzatori, conseguenze economiche che pertanto rimarrebbero a totale carico dell’Azienda.
In tutti i casi, i tecnici dell’Azienda e della Compagnia di Assicurazione potrebbero avvalersi di periti o esperti terzi sia nella fase di valutazione iniziale che nella successiva gestione del Recall, per convergere sull’opportunità di analisi tecniche congiunte e trovare un accordo sul proseguo dell’emergenza e sulle sue modalità esecutive.
Coperture aggiuntive per settori specifici
Alcuni settori come quello Alimentare, sia che si tratti di prodotti preparati con vari ingredienti che di singoli ingredienti, sono oggetto di ulteriori ampliamenti o integrazioni delle coperture assicurative RC Prodotto e Ritiro, utili per scongiurare i danni patrimoniali e di immagine, conseguenti ad un errore accidentale o ad una contaminazione dolosa di terzi, tali da far scattare operazioni di ritiro e segnalazione sulla piattaforma Rapex.
Sono speciali coperture assicurative, chiamate Polizze Tampering, che riguardano non solo i costi di ritiro ma anche la perdita di profitto e le spese per limitare i danni reputazionali, come il ricorso a campagne pubblicitarie o altre iniziative che consentano di ridurre le perdite determinate da un incidente con contaminato il prodotto.
Quasi sempre è ritenuto requisito indispensabile l’aver predisposto preventivamente un Piano di Ritiro e averlo condiviso con la Compagnia di Assicurazione.
CONCLUSIONI
Il mondo è cambiato tanto ed è cambiata, soprattutto, la velocità con cui si aggiornano regolamenti, processi e necessità del mercato.
I nuovi strumenti informatici a disposizione, le nuove tecnologie di produzione e servizio possono aiutarci a compensare cosa richiede questo veloce cambiamento.
Trasferimenti efficaci, come un buon contratto o un’accurata copertura assicurativa, possono offrire un valido riparo per parte del rischio Recall.
Ma tutto questo non basta!
Anche la nostra consapevolezza deve fare un salto evolutivo…
Dobbiamo renderci conto, in tutti i settori di produzione di serie, che il rischio Recall esiste e che, nel caso dovesse manifestarsi, i danni conseguenti potrebbero effettivamente compromettere il modello di business e la sopravvivenza stessa della nostra impresa.
La difettosità di un prodotto, nel caso in cui nuocia alla salute di un essere vivente, ha un effetto dirompente sull’operatività dell’azienda, sulle persone chiamate a rispondere amministrativamente, a volte anche penalmente, e sul futuro del prodotto stesso.