A VOLTE SUCCEDE
E SE SUCCEDE…
PROLOGO
All’inizio dell’anno il nostro piano editoriale prevedeva un argomento diverso per la Pillola di giugno, ma visti i recenti avvenimenti che hanno interessato la Romagna, terra che ospita la sede di Dynamics 360,
la redazione ha deciso di affrontare il tema Rischio Eventi Meteorologici.
L’obiettivo è di catalizzare l’attenzione ma, soprattutto, di aumentare la consapevolezza su questo rischio che, nonostante l’incredulità di molti, non è poi così latente.
Volutamente, essendo il nostro Amministratore Delegato romagnolo, la pillola è scritta in prima persona, frutto della sua esperienza sul campo.
Quando la probabilità è così decisamente bassa, perché spendere soldi?
In questi anni di incontri informativi e di orientamento con le imprese del territorio troppo spesso mi sono sentito dire, da imprenditori e manager, che alcuni rischi non sono neanche da prendere in considerazione!
Quando andava peggio, mi appellavano come il “menagramo di turno” oppure quello che speculava, trasmettendo paura e soggezione, su eventi catastrofici che non accadono praticamente mai.
Troppe volte mi sono sentito impotente… e dentro di me pensavo:
Ma il terremoto
dell’Emilia del 2012
non ha insegnato nulla?
O l’alluvione di Vicenza?
E la Pandemia?
Passata l’emergenza, questi eventi davvero non modificano la nostra percezione permettendoci di aumentare la visione prospettica delle tutele da mettere in campo per proteggere aziende e persone?
Sembra di no…
Non capita mai, o quasi...
Ci sono alcuni rischi la cui frequenza di accadimento non può essere stimata con precisione.
Abbiamo solo dati storicizzati a cui appellarci, 50 anni in media, ma sono solo calcoli matematici.
E allora cosa fare... semplicemente pensare che siano soldi spesi male?
Ma quando si tratta della nostra salute ci sembra utile e saggio, oltremodo normale, fare dei check up preventivi, aderire agli screening, attivarci proattivamente per approfondire ogni più piccolo disturbo e capire se stiamo bene. Perché ne va della nostra vita.
Perché la governance di un’impresa non pensa allo stesso modo, attivandosi preventivamente per salvaguardare la vita dell’Azienda?
Davvero la percezione del rischio è così bassa nel tessuto economico italiano?
Davvero gli imprenditori si sentono così invulnerabili da credersi intoccabili e che, se proprio deve succedere un disastro, questo non riguarderà mai la loro attività, il loro territorio, la loro azienda?
Sono anni che mi faccio queste domande, anni che continuo a fare incontri con le imprese e corsi di formazione specifici, per sensibilizzarle sul tema dell’analisi e gestione dei loro rischi.
Anni in cui, più NO ricevo e più aumenta con forza la convinzione che il Risk Management sia lo strumento giusto, da promuovere onestamente, perché possa diventare una dinamica continuativa, per il buon governo dell’impresa.
Ma quindi, nel caso del
Rischio Eventi Meteorologici
cosa si può davvero fare?
Come per tutti i rischi la cui natura sia legata a eventi esterni all’azienda e non controllabili, bisogna valutare quanto quell’impresa sia vulnerabile in caso si verifichi l’evento nefasto e quali siano i mezzi e le risorse con cui reagire.
L’area di osservazione è prevalentemente quella sulla Protezione: cosa e come reagisco per limitare i danni diretti e indiretti.
DANNO DIRETTO
Merce danneggiata dall’acqua.
DANNO INDIRETTO
Impossibilità di consegnare la merce, incapacità di riprodurla perché l’impianto è danneggiato, conseguente perdita di commesse e/o clienti.
Nelle scorse settimane sono andato ad aiutare amici in difficoltà che avevano subito danni alle case: qualcuno non aveva in garage neanche un paio di stivali, un badile, dei secchi… Qualcuno invece aveva una pompa sommergibile… ma elettrica!
Peccato non si pensi mai che, in caso di un rischio legato all’acqua, l’autorità interrompa l’alimentazione elettrica sul territorio.
Pochissimi avevano mezzi di evacuazione dell’acqua a combustibile liquido ed erano attrezzati con il minimo per far fronte all’allagamento e al fango.
E le aziende?
Per prima cosa si dovrebbero proteggere.
Studiare gli scenari possibili a fronte dei rischi connessi alla propria attività, all’ubicazione, al personale ecc.; quindi dotarsi di tutto il necessario per affrontarli.
PROTEZIONE
Sapere cosa serve e averlo pronto all’uso.
Come un pezzo di ricambio per un impianto critico.
Questo non significa spendere soldi… questo significa INVESTIRE NEL PROPRIO FUTURO.
Noi consulenti siamo utili solo se aumentiamo la Cultura del Rischio nelle aziende e le aiutiamo a pensare al domani.
Altre volte
mi sono sentito dire
“Tanto io
sono assicurato!”
L’assicurazione sembra la panacea di tutti i mali… poi però, nella maggioranza dei casi, si scopre che è stata contratta con l’unico obiettivo di ridurre al massimo il premio. Quindi solo figurativamente si è assicurati, ma quasi sempre la stima delle tutele e dei valori da proteggere è completamente inadeguata sia al danno diretto che a quello indiretto.
STIMA PREVENTIVA
Analisi corretta dei valori/asset da proteggere condotta da una società qualificata per farlo.
Ci sono danni che
non calcoliamo mai,
ma che possiamo ridurre se siamo preparati
E comunque, mai l’assicurazione potrà proteggervi, da sola, da tutte le conseguenze di un evento catastrofico come un’alluvione.
Il danno emotivo è incalcolabile, non è mai ponderato.
Eppure chi era attrezzato, chi ha reagito velocemente a quello scenario, ha ridotto l’entità dei danni ma, soprattutto, si è sentito più forte del rischio.
Chi si era preparato per un evento legato al Rischio Meteorologico ha messo in campo azioni coordinate e lucide per ridurre l’entità dei danni.
E poi è riuscito anche ad aiutare i suoi confinanti.
Qui si gioca la sostanziale differenza tra uno sprovveduto e uno lungimirante.
Cosa si può fare? Tantissimo…
Ho 48 anni e da quasi 10 ho deciso di occuparmi solo di rischi. All’inizio ero considerato un “alieno”, sbeffeggiato dai colleghi per la scelta di abbandonare una carriera, sicura e ben avviata, di Consulente in ambito economico gestionale per occuparmi di un tema quasi inesistente sul mercato italiano.
Ma oggi più che mai sono convinto di aver fatto la scelta giusta. Perché tutte le Organizzazioni, di ogni settore e livello, necessitano di una corretta gestione del rischio, anche se non ne sono consapevoli.
L’alluvione nella mia Romagna ne è l’ennesimo esempio.
Per questo motivo nasce Dynamics 360.
Per questo motivo investo tempo e denaro in Cultura del Rischio.
Per questo motivo NON MOLLO.